The Impossibile love letters #7!

Della fatica che si fa a cercare di crescere dei figli sani 
pare che nessuno lo sa o se lo è dimenticato, 
così certi tuoi sogni e bisogni finiscono non solo in secondo piano, 
ma anche al terzo o quarto, e ci si vede tra venti anni! 
Perchè i figli non li devi mollare mai.

 

Vorrei avete la forza e il bisogno di chiamare papà, perché chiamare papà non è come chiamare mamma.

La mamma la chiami sempre, ma il papà lo chiami quando pensi di non farcela o hai bisogno di essere rassicurata, che lui c’è, è lì, ti appoggia, ti consiglia e ti sostiene, perchè lui è l’unico che ti può salvare, perché lui è la roccia che tiene duro e tutto assieme, l’unico uomo che non ti mollerà mai, a differenza di morosi, amici e partner vari.

Quando mio padre ci ha lasciati ormai più di dieci anni fa, ho costruito tanti bei muretti attorno al mio cuore per renderlo ridicolmente più forte, ed ho scordato quella parola così spontanea, così la festa del papà non è più coincisa con lui, ma è diventata solo quella del padre dei miei figli, o quella degli altri. Ogni anno succedeva che me ne rendevo conto solo il giorno dopo, quando era già accaduto e ognuno aveva ricordato con amore il suo, ed io restavo lì impalata a chiedermi come fosse stato possibile DI-MEN-TI-CAR-SI.

Chi non ce l’aveva più, lo avrebbe voluto con tutto quello che aveva fatto, mentre io potevo permettermi di far finta di non averlo, per quello che aveva fatto. Lui è un pò come quando nei sogni ti dimentichi qualcosa di prezioso ed enorme alla stazione, un attimo primo lo avevi tra le mani e quello dopo lo avevi lasciato sulla panchina…

Ora qualcosa è cambiato in me, lo cerco e gli dico le cose che voglio dirgli, ma proprio non riesco a capire come sia stato possibile e aspetto sempre che torni.


Chichi

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