End the repression!

Se tua madre ti terrà così stretta abbracciata alla vita accanto a se mentre solo camminate una accanto all’altra, guardandoti mentre parla, tu non sbaglierai mai scegliendo.

Questa è la cosa più fica che abbia mai fatto, ci tengo così tanto, da morirne quasi, che non voglio fare, come faccio sempre, finta che non sia importante, voglio-voglio che sia tutta colpa mia, sia per quando è scomodo sia per quando è solo-tutto-molto-bello. Forse sarò sempre fatta di due metà, sarò quella che entra a gamba tesa, che parla in maniera sconsiderata e confusionaria e che porta un pò a confondere anche gli altri; e sarò quella che scrive quello che pensa e che le succede, in maniera chiara e semplice.

Il mio problema sono le cose che non dico e che non ho detto, ma io sono Aslan, quel leone bianco a cui hanno fatto un operazione di 6 ore per levargli un mal di denti che lo rendeva aggressivo, solitario e agitato, permettendogli nuovamente di mordere, perchè oggi sono stata di nuovo sotto il mio dentista e certe volte faccio davvero una gran fatica a lasciare lontani tutti i miei pensieri troppo tristi, perchè non è giusto che gli altri sbaglino così tanto con te, e non è giusto permettergli di farlo, costringendoti per ore su un lettino a farti riparare il cuore o una carie.

Con i debiti da pagare di mio padre e con l’arrivo dei miei figli ho imparato a rinunciare. A tutto. A niente. So cosa vuol dire e certe volte fa solo male ma fortifica, certe volte penso a come sarebbe la mia vita “se avessi preso quei pantaloni e quelle scarpe”, sicuramente più fantastica, ma bisogna diventare bravi a scegliere, fra l’avere tutto voglio avere quello che va bene per me, quello che mi fa stare meglio, ma tra le slipon di Ash, LFshoes e Pinko la battaglia è davvero dura, e comunque si può sempre sbagliare no?!

Inizio svelando alcuni dei miei preziosissimi e segretissimi segreti. Partendo da lontano, dai desideri che esprimi facendo 3 giri attorno alla fontana, perché sennò non funziona, perché in fondo tutto quello che ho sempre voluto è di essere felice. Di quando pensavo che mi avresti preso per mano e portata a sedere accanto a te, incurante di tutto e tutti, fino alla scelta dei nomi dei miei adorati figli. Si perché la Gypsy, che è tutto ed è fantastica, esplose dicendo che il suo sogno sin da bambina era di farsi la sua famiglia ed io allora mi chiedo quale sia, ma soprattutto dove sia finito il mio sogno da bambina, perché ieri mi sono accorta che sono cresciuta senza, e boom, a 40 anni voglio proprio ritrovarlo. Io non sognavo di sposarmi, il vestito bianco, di farmi una casa, ma di disegnare vestiti e poi tutto il resto, ma ho smesso di disegnare e così anche tutto il resto è svanito.

Perchè è Isaac e non Isacco, perché uno suona dolce e l’altro troppo chiuso, con pronuncia francese non inglese, ed è così perché così si chiama uno dei miei miti di quando io ero solo una ragazzina e lui era quello che volevo essere, Isaac Mizrahi. Carolina è venuta di conseguenza essendo quello l’ambito, Herrera è il suo cognome, ed io quando la guardo vedo la fermezza nella piega dei capelli, la forza nella posa delle braccia, la determinazione negli occhi, l’eleganza mischiata al chissenefrega.

Sono sempre stata una sognatrice ed è il momento di ammetterlo.

Chichi

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