
Fallo per te stessa!
E’ incredibile come il Natale azzera tutto e tutti veniamo fuori per quello che siamo, esce la natura di ognuno di noi, e allora c’è chi lo augura sempre e comunque sereno a tutti, c’è chi ha perso il papà ed è come tornare sempre a quei giorni, c’è chi per fortuna ci sono i figli e conta solo quello ora, c’è chi una famiglia non se l’è fatta ed è solo una sofferenza. E poi ci sono io, che da quando ricordo penso sempre la stessa cosa, sogno quello che non ho, che tutto possa ancora succedere e che tutto sia possibile di nuovo.
Perchè io a-d-o-r-o il Natale, anche solo l’idea del Natale, di una tavolata piena di gente chiassosa ed esagerata, vestita troppo di oro e di rosso, che mangia e che beve, piatti pieni e bicchieri sempre vuoti, trombette, alberi e lucine, cappellini di carta, stelle filanti musica fumo e karaoke. La mia famiglia, che per quanto ingombrante e difettosa sia, quando mi ci ritrovo in mezzo sento che tutto ha un senso, e poi le mie amiche, la gente che mi fa gli auguri, il panettone a qualsiasi ora, le clementine e i bagigi, il divano, i film natalizi, i regali.
Adoro il ricordo della vigilia-di-Natale-perfetta, si teneva duro svegli per poi uscire fuori, certe volte andavo alla messa di mezzanotte e certe volte facevo finta ma poi tutti si finiva in centro a Bassano, ad aspettare di avere i primi auguri, il freddo, i tacchi, il cuore caldo, passare da dentro a fuori il Danieli come se niente fosse, e poi tornare a casa un pò spaccata anche se non si dovrebbe ma non si poteva fare a meno.
Adoro il ricordo della mattina di Natale, di mia sorella che si svegliava sempre prima e chiamava gli altri, io cercavo di restare di più a letto, ma quando capivo l’importanza della cosa mi fiondavo fuori, c’era un rito, sembravamo indiani attorno al fuoco ad aspettare i genitori, aspettare il proprio nome, la distribuzione a turni sul divano e sotto la coperta, c’era sempre gioia e speranza anche se i regali mentre crescevi, non sempre esaudivano completamente i miei desideri, e comprendevo che gli altri mi vedevano in maniera diversa da me. Poi ancora addormentata e circondata dai nuovi possedimenti, mi trasferivo in cucina per la colazione, caffè latte e pandoro pucciato dentro, oppure anche solo un pò di nutella spalmata sopra, delizia.
E siccome alcune cose non cambiano mai, anche ora che ho famiglia sono sempre i bimbi che si svegliano prima mentre io cerco di rimanere di più a letto, prepariamo sempre il piatto di biscotti ed il bicchiere di latte per Santa, ed il pandoro viola rimane un mito, anche se mi è più difficile da comprare ora che sono mamma e attenta alla loro alimentazione; ma è l’attesa che aspetto e di vedere la magia esplodere nei loro occhi, fare gli indiani di nuovo, e anche se so bene come funziona, io ci credo ancora e aspetto sempre anche la mia di sorpresa.
Il natale ognuno lo vive come vuole e come può, con la sofferenza e con la gioia che ha nel cuore, ma non bisognerebbe mai dimenticarci il valore di speranza e di assoluto bisogno che porta con sè, di stare più vicini gli uni agli altri.
Chichi
opening pic twinkleandtoast
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